mercoledì, novembre 23, 2005

Omaggio

Non di rado i versi che scrivo nascono dalle persone, persone per me particolari, persone in grado di donare e donarsi, in grado di donarmi.
Questa poesia è dedicata ad una persona speciale, perché in quelle sue parole mi sono sentita, finalmente e ancora, a casa.


Fragile

Non nascondere, mai,
le lacrime di un momento
e non rialzarti se cadi
per evitare sguardi intrusi
perché del dolore facilmente
si può male dire
e facilmente la gente scava
nel dolore altrui
per doverne parlare
semplicemente,
senza vergogna o rispetto
se tutto alla fine serve
a dimenticare il “male”.

Forti sono i fragili come noi,
noi che sfidiamo corazze d’altri
senza armi di riso o silenzio
senza la curiosità malvagia
di voler sondare il danno d’altri
per farne catene di paura
e pregiudizio.

Non ho mai abbassato
lo sguardo, sfacciata forse
di sentimenti osati, mai,
io fragile ho chiesto
perdono.

Come te l’umanità cerco
e non la sua farsa
di maschera sopravvissuta
che imita un gioco
che gioco non è.

giovedì, novembre 17, 2005

Note Serali

Non c’è niente di meglio che ascoltare in sottofondo le note di Ludovico (Einaudi)
e lasciarsi trasportare dai pensieri.
Nel particolare una sua opera mi ricorda Herling, il mio amato scrittore polacco.
Herling sovente ha affrontato il tema della morte nei suoi scritti, a volte direttamente trattandola quasi come una quaestio filosofica, a volta riconducendola a personali eventi drammatici, ma senza mai drammatizzarla o lasciare che questa lo superasse, lo sconfiggesse, lo annientasse come avvenne ad altri superstiti dell’orrore che nega e annega la vita.
Ma non è delle esperienze feroci, crudeli e disumane vissute da quanti
hanno conosciuto gulag e campi di concentramento che voglio parlare perché sono, questi, argomenti che meritano un’attenzione particolare, non la sosta serale di un momento.
Voglio parlare più in generale del senso della morte che tutti, probabilmente, abbiamo.
Quando si pensa alla morte generalmente si pensa alla morte come entità astratta, altra, da venire, la morte di tutti, morte necessaria, morte come ricorrente storico.
Di rado, e solo in alcune situazioni, si pensa alla propria morte.
Propria morte non come ‘circostanza’, ma come evento in sé, naturale, inalienabile,
indeterminabile e necessario. La riflessione conduce, successivamente, al pensiero esclusivo di cosa si lascia, se davvero qualcosa si vuole lasciare.
Molti di noi hanno figli, ecco cosa lasciano, persone che ricorderanno e tramanderanno lo stesso ricordo, che custodiranno nella loro mente, nei loro sentimenti, quello che siamo stati e come lo siamo stati.
Ma chi non ha nessuno cosa lascia? Chi non ha figli e non ha affetti particolari che lo attendano a casa cosa lascia negli altri, in quanti lo hanno conosciuto, in quanti lo hanno umanamente amato senza scendere mai nel particolare di un affetto esclusivo?
Di questo discutevo qualche giorno fa con un amico, anche lui senza figli e senza una propria famiglia costituita da figli e una compagna.
Uno che si potrebbe definire un single, single almeno in apparenza, sulla carta come si suole dire e per onorare assurde etichette, ma non single dentro.
Da quella conversazione è nata una poesia, come al solito avrei voluto scrivere un breve racconto, non m’è riuscito, come al solito.
Ed è nata questa cosa, che a mio modo chiamo figlia, forse qualcosa che è realmente possibile lasciare, assieme a tante altre figlie.
O forse è solo un’illusione di mancato oblio, anche questa.
Sottolineo, ma senza voler pensare che sia necessario farlo, che genitori, fratelli, sorelle, amici ed altri affetti indissolubili costituiscono ulteriori (le principali) famiglie altrettanto importanti, ma non quel particolare ‘nucleo’ di affettività esclusive che si fonda e si realizza anche , e grazie, al progetto del dopo.


Rotte verso

Il senso della vita
per gli altri vediamo
nei figli, negli affetti “realizzati”,
nei progetti da progettare,
negli impegni da onorare,
nella devozione costante
per quel viaggiare.
A noi che non resta
che il giorno tocca
consolarci con qualcosa,
singolarmente o assieme
nei momenti distanti
in cui “siamo” vale
“altrove” e “dimenticare”.
Tu vorresti
nel tuo fumo di ossa
spalancato il sogno
di un futuro seme o fiore
o albero di strada
qualsiasi, ma qualcosa
da lasciare e tramandare
almeno. Io non so,
saluto il caso e mi dimentico
di quel saluto ogni giorno.

Finge di vivere
chi pensa alla morte
distrattamente.

martedì, novembre 15, 2005

Assenze

Eri
nella mano afferrata
per utopia d’affetto
qualche giorno fa,
eri nel volto d’altri
per desiderio di specchio,
eri nella strada scoscesa
delle cose
in questo novembre dove
anche le nuvole
la loro coltre d’eterno
al fumo confondono.
Eri in qualcosa
che non so ben
definire
se ricordo
nostalgia
angoscia
solitudine
o chiamarla
semplicemente
col mio nome.

lunedì, novembre 14, 2005

Basta

Di niente più
oramai
tocca meravigliarci
è tutto già visto
già profanato
già adempiuto
già crocefisso
già risorto
già salvato
già morto.
E tutto è
questa miseria
senza sensi
senza ossa
senza mani per scacciare
senza bocca per urlare
senza occhi per guardare
senza coscienza per giustiziare
il male.

martedì, novembre 08, 2005

Niente rendere

Dammi
dimmi
il senso della vita
il segreto d'esserci
a testimoniare
questo tutto di tutto
questo tutto di troppo
questo grido d'esistenza
che non rispetta
e non aspetta
incide la sua voglia
e sempre ci fa
desiderare
d'essere vivi
veramente vivi
senza doverlo spiegare,
semplicemente
senza motivo
senza il bisogno
inutile
di doverlo significare
o giustificare.

lunedì, novembre 07, 2005

Stato d'assedio

Mentre tento di capire
quale sia questo dolore
grande
cui dare un senso
immagini mai risolte
archiviate
di bambini nudi morti
nell'orrore
di genitori dilaniati
da troppe disperazioni
e bombe di cui
ho solo sentito parlare
e ancora mani che
stringono mani e
denti che stringono
denti per non urlare
e figli destinati
al respiro di macchine
in sonni senza culle
e fratelli offesi dalle
troppe assenze e donne
curve dal peso d'essere
madri e troppi
troppi esseri umani
che gli occhi, come me,
vorrebbero chiudere
per poi riaprirli altrove,
forse sul mio dolore presente
che è questo guardarmi le mani
afferrare silenzi
rubati ad altri.

 

 
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venerdì, novembre 04, 2005

Non dite "Ti amo"

"Ti amo"
è la chiusa,
il traguardo finale,
il commiato
di un lungo progresso
a due chiamato
incontro.
 
 
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"Fare conoscenza": l'interessante progetto di Radio Alzo Zero

In questo mio post vorrei parlarvi di Radio Alzo Zero.
Ho conosciuto e scoperto questa radio online grazie ai commenti lasciati
ad alcune mie poesie da Adriana Novello, ideatrice e conduttrice per la stessa radio,
della affascinante trasmissione “Parola di Blogger”.
Radio Alzo Zero è una web radio attiva direttamente online, una radio libera
ed autogestita che vive ed anima grazie agli sforzi del direttore Valerio Lo Monaco e dei tanti conduttori, tutti bravissimi, impegnati in un ricco palinsesto che prevede discussioni in tema di attualità, politica, spettacolo, cultura e molto altro.
Fino a pochi giorni fa non sapevo neppure cosa fossero le web radio poiché mai avevo ascoltato direttamente da internet una trasmissione radio, questa di Radio Alzo Zero è stata una piacevolissima e gradita sorpresa.
La conferma, ancora, che il web offre anche iniziative interessanti in grado di arrichire il cuore come la mente e di farci riflettere, così come potrebbe farlo la bella lettura di un libro o la visione di un film.
Nel particolare la trasmissione di Adriana “Parola di Blogger” nasce proprio con il contributo di tanti blogs e dei tanti bloggers sparsi in rete.
Adriana propone un argomento e in base a questo sviluppa la trasmissione sui vari commenti presi dai blogs visitati. Una splendida iniziativa che dà voce direttamente a noi, noi che scriviamo attraverso i nostri blogs di tutto e di noi, che diciamo, come si suol dire, la nostra e lo facciamo attraverso il web.
Adriana però ha fatto ancora di più ed ha avuto quella che ritengo essere un’idea geniale: dedicare, all’interno della stessa trasmissione “Parola di Blogger”, uno spazio riservato esclusivamente alla poesia.
L’idea si è sviluppata anche grazie al successo della trasmissione andata in onda il 26 ottobre 2005, nella quale Adriana ha parlato dell’ultimo film di Roberto Benigni “La tigre e la neve” con la collaborazione di Gabry. Sviluppando l’argomento la conduttrice del programma ha recitato alcune poesie tratte da blogs visitati, il favore di chi ha seguito la trasmissione on air è stato tanto grande che Adriana ha pensato di realizzare il progetto ‘poesia in diretta’ come mi piace chiamarlo. La prima puntata effettiva di questo ‘esperimento’ (vi assicuro riuscitissimo) è andata in onda il 2 novembre 2005 alle ore 18.00, in replica alle ore 22.00. Nel corso della trasmissione sono state lette poesie tratte da diversi blogs e scritte da bloggers, dunque non di autori famosi, ma poesie di poeti ‘quotidiani’, sconosciuti eppure intensi.
Sentire Adriana leggerle è stata per me una grande emozione, è difficile e non è da tutti partecipare quando si leggono poesie, lei ci riesce benissimo, con la sua bella voce riesce a trasmettere, chiaramente, il senso di ogni verso fino a farlo vivere e rivivere in quanti ascoltano.
Nella puntata del 2 novembre tra l’altro due belle poesie mi hanno colpita, una di Velia, giovane autrice molto profonda, e l’altra, dal forte impatto emotivo, di Luca Colognoli.
Sono state lette poesie di altri autori – bloggers che non cito per brevità, ma tutte assolutamente intense… dimenticavo: sono stati letti anche miei versi ;-)
Bella e appropriata anche la selezione del sottofondo musicale, a tal proposito colgo l’occasione per ringraziare Adriana nell’ aver inserito, nel corso di una lettura,
“La costruzione di un amore” di Ivano Fossati.
Relativamente alle trasmissioni di Adriana è attivo sul sito di Radio Alzo Zero la sessione Archivio da cui è possibile scaricare, in formato mp3, i relativi files delle trasmissioni andate in onda. Cosa graditissima per quanti volessero ascoltare comodamente e riascoltare ancora.
Vi invito a seguire Radio Alzo Zero, non solo “Parola di Blogger”, ma tutte le altre trasmissioni della radio, vi invito anche a far conoscere la radio sperando che sentiate lo stesso entusiasmo che sento io nell’averla ‘scoperta’.
Buon ascolto!


sito:
http://www.radioalzozero.net/

blog del sito:
http://www.razblog.net/